(in arabo
Muhammad 'Alī). Pascià d'Egitto. Nato da genitori
macedoni (secondo altri di origini albanesi o turche), si recò in Egitto
a capo di un corpo albanese inviato dal Governo ottomano contro l'invasione
napoleonica (1798-1801). Dopo il ritiro dei Francesi nel 1803 liberò Il
Cairo, soffocando nel sangue le resistenze della dinastia e casta militare dei
Mamelucchi; come ricompensa nel 1805 gli fu conferito dal sultano il titolo di
pascià, equivalente al rango di viceré. Durante l'esercizio di
questa carica, che mantenne ininterrottamente dal 1805 al 1848, estese i domini
turchi in Arabia, in Sudan, quindi in Siria e nel distretto di Adana. I rapporti
con il Governo ottomano si fecero sempre più conflittuali: da un lato il
sultano turco si avvalse dei suoi servigi per reprimere le ribellioni
all'interno dell'Impero, dall'altra temette il continuo consolidarsi della
potenza del suo pascià e cercò di non farsi sfuggire la
sovranità ultima sui territori da questo governati. Nel complesso
rapporto tra
M. e il Governo ottomano si inserì anche la politica
delle potenze europee, interessate a indebolire la potenza dell'Impero turco, ma
preoccupate al contempo di non lasciare troppo spazio alla formazione di uno
Stato egiziano indipendente. Nel 1820
M. conquistò il Sudan e
fondò Kharthoum; quando nel 1821 scoppiò in Grecia la rivoluzione
per la liberazione dal dominio turco, lottò al fianco del sultano contro
l'irredentismo greco e subì con lui la sconfitta di Navarino, nella quale
la flotta che comandava fu distrutta dalle forze anglo-francesi; nel 1831 si
consumò la rottura nei rapporti tra
M. e il sultano Mahmud II, per
il rifiuto da quest'ultimo opposto alle pretese di
M. sulla Siria e sul
Tarso.
M. attaccò la Turchia invadendo la Siria e costrinse il
sultano turco a conferirgli il pascialato sulla Siria e su Creta. Nel 1840
però, con il trattato di Londra, le potenze europee lo costrinsero a
restituire al Governo turco la Siria, Creta e Adana, riconoscendogli il governo
ereditario dell'Egitto sotto l'alta sovranità della Turchia.
M.
è considerato il fondatore dell'Egitto moderno: riformò
l'amministrazione, incrementò l'industria e il commercio, estese le reti
di irrigazione, introdusse nuove colture, fondò scuole di tipo europeo,
creò la milizia nazionale, organizzando l'esercito sul modello europeo
(Cavalla, Macedonia 1769 - Il Cairo 1849).